Ci hanno detto che la vita sarebbe originata sulla Terra allorchè l’elettricità provocata da un’atmosfera primordiale avrebbe “animato” le molecole presenti nel cosiddetto “brodo”. Gli esperimenti effettuati per avallare la teoria, e considerati di successo… ovviamente non hanno consentito di creare alcuna forma di vita. Già questo potrebbe far riflettere sulla validità della teoria. Ma c’è di più: questi esperimenti sono frutto di un pensiero circolare, quindi non scientifico. Non avendo realmente idea di cosa fosse composto (né se esistesse) il “brodo primordiale” o l’atmosfera dell’epoca, i ricercatori hanno formulato una teoria basata sulla presenza degli elementi che avrebbero più facilmente determinato la comparsa della vita. Con questo pregiudizio, hanno pertanto riprodotto simili condizioni in laboratorio, producendo a malapena alcuni amminoacidi.
Quindi, origine della vita sulla Terra? Ufficialmente ignota.
Passiamo dunque alle prime civiltà umane: i Sumeri rappresentano la prima civiltà ufficialmente riconosciuta dell’occidente. Le loro tecniche agricole, architettoniche, ingegneristiche e perfino astronomiche si rivelano estremamente avanzate, ma la storiografia ufficiale afferma di ignorarne l’origine. I sumeri, tra le tante cose, scrivono, e lasciano parecchi testi su tavolette di argilla. Queste tavolette raccontano storie relative all’origine dell’essere umano, a esseri non umani in carne e ossa, con conoscenze avanzate, e perfino la storia dell’Eden e dell’esistenza umana in quel luogo. Anzi, perfino il nome “Eden”, da noi attribuito alla religione cristiana o al massimo ebraica, è semplicemente un termine sumero modificato: “E.DIN”, cioè “casa dei giusti del cielo”. Per qualche strano motivo, questa società così altamente avanzata, però – ci viene detto – era costituita da pazzi e visionari, che credevano di vedere strane entità per fornire bislacche spiegazioni del mondo che li circondava. Ci viene anche detto che fossero politeisti. Misteriosamente, però, affermiamo che la religione ebraica e quella cristiana siano monoteiste, benchè abbiano chiaramente ripreso dai Sumeri (non inventato!) la storia dell’Eden, pur impoverita di dettagli (a riprova del fatto che quelle versioni fossero mere trasposizioni di storie raccontate da altri). Quindi la storia della civiltà e le religioni ufficialmente affermano che: i Sumeri sono nati dal nulla, così come le loro conoscenze avanzate, pur essendo dei visionari, che però raccontavano favole allorchè descrivevano ingegneri genetici che, a forza di tentativi, producevano l’essere umano, mentre erano perfettamente consapevoli della verità della creazione, allorchè descrivevano l’Eden. Allo stesso tempo, cristiani ed ebrei si ritengono nel giusto, seguendo testi “sacri” che sono la trasposizione di testi prodotti da civiltà che non avevano nulla a che fare con nessuna delle credenze delle religioni cristiana ed ebraica.
Ovviamente, anche le civiltà greca e romana, benchè fondamento culturale e filosofico dell’occidente (quindi del mondo), ci si racconta fossero popolate di individui idioti e immaturi, capaci di credere in “divinità” astratte. Pertanto, se i greci elaboravano la legge di Pitagora o l’osservazione degli astri, erano saggi e intelligenti, mentre se affermavano che la tecnica della forgiatura era stata trasmessa all’umanità da qualcuno con conoscenze superiori, allora ecco che tornavano a essere degli stupidi ingenui.
Nel frattempo, con il medioevo in occidente si affermavano credenze paranormali (quelle sì!) in entità trascendentali non dimostrabili e nemmeno nominate nei cosiddetti “testi sacri” che infatti non parlano affatto di paradiso o inferno o simili, né di aldilà in generale. Queste credenze generavano secoli di violenze inaudite, torture, roghi e persecuzioni. Ma quelle credenze, la cui propagazione è sempre avvenuta (e continua ad avvenire) mediante violenze e minacce, sono oggi considerate un diritto inalienabile. Per contro, il patrimonio del sapere antecedente nel nostro sentire comune è una serie di miti, credenze, favole, ingenuità e stupidaggini.
Mentre le civiltà umane si succedevano, trovavano applicazione tutti gli stessi principi dettati in quei testi antichi tacciati di eresia e fesseria, a partire dal fatto che stirpi “nobili” si mantenevano in legame continuo e persistente, incrociandosi esclusivamente tra loro e in generale con consanguinei. Allo stesso modo, si improntava la società al principio del debito, proprio come indicato nei testi antichi quale metodo di sudditanza delle masse.
Ed eccoci alla rivoluzione francese: popolo contro nobili. Il prototipo del Movimento 5 stelle. Tanto che, nel giro di pochissimi anni, si è passati da un re, sotto la monarchia, a… un imperatore, sotto la “democrazia”. Insomma, Napoleone come Conte: dittatore non eletto da nessuno, instaurato sotto la promessa della libertà dalla tirannia!
Fa la sua comparsa anche la scienza moderna, apparentemente contrapposta alla fede, benchè basata sugli stessi principi. Chiunque abbia studiato con occhio imparziale la scienza si può rendere conto (dico “può” e non “deve”, poiché il condizionamento totale in cui viviamo è tale da rendere eccezionale anche solo poter pensare di mettere in discussione taluni presupposti che ci vengono forniti come fatti inconfutabili e acquisiti) che il famoso metodo sperimentale, così come tutte le regole che lo accompagnano, valgono soltanto per “i poveri” e per questioni di poco conto. Ma, allorchè si tratta di teorie universali, come l’evoluzione, o la virologia, ecco che all’improvviso tutto diventa relativo e approssimativo: gli “esperimenti” vengono sistematicamente aggiustati, ponendo in essere le condizioni più favorevoli, scartando i risultati meno coerenti con le proprie tesi, scegliendo le specie animali più vantaggiose, o, semplicemente, mentendo.
La teoria dell’evoluzione delle specie di Wallace e Darwin viene insegnata come la teoria di Darwin. Perché? Perché Wallace, che ne era l’autentico ideatore, si era tirato indietro, realizzando che l’uomo non può essere frutto di una evoluzione naturale, non sussistendo, per esempio, ragioni atte a spiegare la perdita del pelo.
Padre fondatore della “vivisezione” è Cartesio, uno che inchiodava cani a tavole di legno per aprirli da vivi, e affermava che i loro strazianti lamenti fossero dettati da meccanismi simili a quelli di un orologio, e non corrispondessero a una reale sofferenza.
Pazzi, ipocriti e lestofanti sono passati alla storia come guide intellettuali dell’umanità.
Su queste basi si sviluppa la farmacologia contemporanea, che parte dall’assunto di poter curare attraverso l’uso di sostanze dannose: il sogno di un folle diventa la normalità, e nel frattempo va affermandosi la pseudoscienza della virologia. Chi di noi ignora l’esistenza dei virus? Ottimi strumenti per vendere farmaci, imporre controlli, limitazioni della libertà e instillare sensi di colpa: il capolavoro della massoner… ehm, della medicina contemporanea. Peccato, però, che nessuno abbia mai isolato alcun virus, o sia stato in grado di fotografarlo, o dimostrarne l’esistenza. Qualcosa che fa star male quando ci avviciniamo a qualcuno che sta male c’è, ci deve essere, certo… ma i virus? Queste miracolose e immaginifiche micro-entità capaci di penetrare nelle cellule sane e costringerle a fare il loro sporco lavoro di replicazione non soltanto non sono mai state osservate né dimostrate, ma perfino a pensarci si potrebbe dedurre quanto siano inverosimili, per non dire impossibili: frammenti di RNA, privi di organi di movimento, sensori o manipolatori, che, però, una volta giunti a contatto con altre cellule, sarebbero capaci (come?) di entrare al loro interno.
E il bello è che, nonostante oggigiorno si possa definire come la scienza più invasiva nelle nostre vite, la virologia non rispetta neppure i più elementari requisiti di uno dei propri fondatori, cioè i postulati di Koch (1. il presunto agente responsabile della malattia in esame deve essere presente in tutti i casi riscontrati di quella malattia. 2. deve essere possibile isolare il microrganismo dall’ospite malato e farlo crescere in coltura pura. 3. ogni volta che una coltura pura del microrganismo viene inoculata in un ospite sano (ma suscettibile alla malattia), si riproduce la malattia il microrganismo deve poter essere isolato nuovamente dall’ospite infettato sperimentalmente). Se glielo chiedi, ti dicono che i postulati sono demodè, e che non si può pretendere di applicarli… figurati poi quando c’è un’emergenza. Emergenza, ovviamente, dichiarata sulla base di ciò che non è dimostrato né dimostrabile. Come il “paziente 0” di Wuhan, che alla fine aveva una banalissima polmonite, e non avendo potuto trovare alcun virus, visto che non si sono mai isolati o identificati virus di sorta, dopo un po’ di elaborazioni al computer di fluidi raccolti dai suoi polmoni, tra i miliardi di sequenze RNA possibili e immaginabili (create artificialmente dal software), ne hanno presa una chiamandola SARS-COV-2, dove ovviamente non esisteva nemmeno un SARS-COV-1.
Potremmo continuare per giorni, citando verità storiche ufficiali e dimostrando come siano totalmente falsificate, indimostrabili, spesso palesemente incoerenti e comunque prive del rigore scientifico che, come dicevamo, pertiene solo i comuni mortali e non le élite che ci controllano da sempre.