Lui e lei si incontrano: esperienze diverse alle loro spalle, e probabilmente modi differenti di vivere l’amore.
Lei gli dice subito: “Ti amo”. Lui le risponde: “Prudenza”. Lei lo rassicura: “Non temere, il mio amore durerà per sempre”. Lui insiste: “Per sempre non esiste in amore”. Lei, caparbia: “Quello che provo per te non muterà mai, poiché sei unico”.
Passa il tempo, e lui è sempre quello che “ama di meno”, mentre lei sente finire la sua vita ad ogni discussione o allontanamento.
Un giorno accade qualcosa: lui cerca lei, per sempre. Lei gli dice: “Non lo so”.
Qualche settimana dopo lei sta con un’altra persona, lui no.
Se ti chiedi come questo sia possibile, probabilmente hai anche tu equivocato la situazione: si trattava di un incontro condannato in partenza, poiché mentre una era innamorata, l’altro amava.
Ti sembrerà forse che le espressioni “amare” ed “essere innamorati” siano sinonimi e descrivano la medesima situazione, e invece c’è una profonda differenza: il primo è un sentimento, mentre la seconda è una condizione psicologica e perfino fisiologica.
Anche se probabilmente non ti capiterà tutta questa vita di incontrare qualcuno che ti ami davvero incondizionatamente, né di provare amore incondizionato verso qualcuno, sappi che questa possibilità esiste, ma non così per l’innamoramento, che invece sottende la soddisfazione di una pulsione incontrollata e irrazionale.
Amare significa conoscersi, apprezzarsi, stimarsi, affidarsi, condividere, e comunque esserci: non esserci quando fa comodo o se ne ricava un vantaggio, ma esserci sempre. Essere innamorati significa provare un trasporto irrazionale che tanto in fretta può sorgere quanto tramontare.
Vedi bene, dunque, che i protagonisti della nostra storia hanno sempre vissuto condizioni differenti, benché per un po’ sovrapponibili. Lui vedeva in lei qualcosa di speciale, che giorno dopo giorno lo conduceva a sceglierla liberamente, cioè a decidere di confermare quotidianamente la promessa di esserci e di essere nella sua vita. Lei, invece, non lo sceglieva affatto: semplicemente obbediva al suo bisogno. Il giorno in cui quel bisogno si è incarnato in un soggetto differente le loro strade si sono immediatamente separate: a quel punto lui avrebbe potuto comporre canzoni, chiederle di sposarlo, regalarle anelli, perfino scriverle o dedicarle libri, ma non sarebbe servito a niente.
Finito l’innamoramento quello che ne è stato il ricettacolo diviene soltanto uno scomodo ricordo che è necessario rimuovere il più in fretta possibile per non doversi confrontare con l’incoerenza del presente rispetto al passato e alle infinite promesse vane.
Lei per lui resterà la persona con cui aveva scelto di condividere la vita, lui per lei resterà soltanto un vestito bellissimo, sognato appena visto in vetrina, in breve confuso nell’armadio tra tutti quelli che non si usano più, dopo averli indossati per un po’.
Una storia come tante altre: equivochiamo costantemente pensieri e sentimenti, nostri e altrui. Accade facilmente che ciascuno di noi attribuisca implicazioni differenti a comportamenti simili, e per effetto di ciò finiamo per giudicare gli altri come se mossi dalle nostre stesse motivazioni, così ingannandoci o illudendoci.
In fin dei conti l’amore vero non dovrebbe differire poi tanto se riferito a un partner, a un familiare, a un amico o a chiunque altro: cambieranno naturalmente le manifestazioni pratiche e le implicazioni, ma non il sentimento da cui esse muovono.
Ma se pensi che l’amore sia una scintilla, che scocca oppure no, e aspetti che ciò accada per poterti sentire coinvolto con qualcuno, probabilmente la tua vita sarà fatta di innumerevoli alti e bassi, ma difficilmente potrai sperimentare il senso di appartenenza e condivisione, di fiducia e di affidamento, che con scintille e interruttori non ha nulla a che vedere, e che non comporta la sostituzione come quella di un veicolo vecchio con il nuovo modello.
Ecco, dunque, che l’amore vero è prima di tutto libertà e scelta: se non senti queste due cose in te, potresti essere innamorato ma sicuramente non stai amando.