DITTATURE VIRALI

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Immagina un mondo che ha conosciuto molte dittature, impersonate da capi carismatici che indossavano uniformi, che dicevano al proprio popolo cosa pensare, obbligandolo a seguire le ideologie imposte dal regime. Immagina che, per anni e decenni, le persone siano state soggiogate da militari armati, e che fosse ammessa una sola voce: quella del regime.

Ora, immagina di voler imporre una nuova dittatura a quelle persone: le leggi, i cuori e le menti impediscono e rifuggono l’avverarsi di nuovi regimi totalitari. Nel frattempo il mondo è cambiato, e la tecnologia ha collegato fra loro miliardi di persone da ogni parte del globo, per cui controllare tutte le comunicazioni e le esternazioni del pensiero è diventato impossibile: non ci può più essere una sola voce. Le notizie non vengono più da giornali stampati, cinegiornali, o da un solo canale radiofonico, ma sono alla portata di chiunque e possono partire da qualunque persona.

Insomma, non puoi controllare le informazioni, non puoi impedire di manifestare il pensiero, non puoi indossare uniformi, non puoi puntare le armi sui cittadini, né imporre loro la tua ideologia, ma comunque la tua ambizione di potere e di denaro non accenna a estinguersi.

Un problema senza soluzione? No.

La soluzione è a portata di mano: inizia a fare soldi. Non importa come. Investi quei soldi nella politica. Non importa quale bandiera: tutte le bandiere, così non potrai sbagliare. Investi nella comunicazione: giornali, televisioni, siti web. Ma siamo nel mondo di Internet 2.0, quindi non ti interessano soltanto quei canali “identificabili”, come giornali o media istituzionali: associazioni no profit, privati cittadini, gruppi di qualsiasi tipo che parlino di qualunque cosa. Ed ecco che, improvvisamente, tutti quegli strumenti apparentemente contrapposti alla dittatura, potranno lavorare insieme come un’orchestra, diventando una risorsa anziché l’ostacolo che erano. Ma nonostante tutto ciò, avrai notato che rimane un problema di fondo: non puoi imporre agli altri la tua ideologia, né puoi impedirgli di manifestare la propria.

Come risolveresti questo ultimo problema?

Riflettiamo insieme: possiedi molte voci, alcune apparentemente non collegate tra loro, e molte di queste hanno canali di comunicazione privilegiati, poiché possono essere definite “istituzionali”, oppure godono di rinomanza, o si possono perfino convalidare l’una con l’altra. Così, se nessuna delle due dice il vero, non conterà più, poiché ciascuna avrà legittimato la falsità dell’altra.

Potresti addirittura pensare di utilizzare canali alternativi per promuovere delle contestazioni, così raccogliendo le adesioni di chi dissente dalla tua ideologia, e, quindi incanalare quel dissenso dove vorrai tu, magari in partiti politici fallimentari, o in organizzazioni che non portano a nulla, o addirittura che, fingendo di fare controinformazione, forniscono notizie che poi si rivelano sbagliate, così perdendo credibilità, etc.

A questo punto, ti domanderai forse come risolvere il problema di far fare alle persone ciò che vuoi tu, poiché – alla fine – è questo a interessarti.

Ma è semplicissimo: convincile che ciò che fanno non sei tu a volerlo, ma loro.

Come? Ma è semplicissimo!

Per esempio, potresti far leva sui bisogni e sulle paure più elementari: il lavoro, i soldi, la salute, perfino la vita stessa… o, in una parola, la “sicurezza”. Le persone spaventate, per sé o per i propri cari, sono pronte a fare qualsiasi cosa, pur di sconfiggere le loro paure. E a quel punto il gioco è fatto, poiché tu, che hai creato la paura, in realtà avevi già pronto l’antidoto.

L’antidoto potrebbe essere un partito politico. O un farmaco. O una legge. Magari la limitazione della libertà. In ogni caso, qualcosa che porterà gli individui ad abdicare qualcosa che hanno e che tu desideri, a tuo favore: soldi e potere, solitamente.

Il capolavoro di questa dittatura è che le persone non si accorgeranno di essere controllate, poiché nessuno gli ha detto cosa fare. Soltanto, nel corso dei giorni, dei mesi, degli anni, quelle persone saranno state indotte a far proprie paure, convinzioni, idee e desideri a loro comunicati, o, per meglio dire, indotti.

E chi dissente? Divide et impera: dividi e comanda! Innanzi tutto non ha senso disperdere le tue energie in un mondo in cui le comunicazioni sono ubique: delegittimare intere categorie, piuttosto, semplificherà tutto. Anziché contestare ogni singolo contestatore, usa delle etichette, e, attraverso i tuoi canali di comunicazione, appiccicale addosso a quelli che dissentono: potresti chiamarli, per esempio, “complottisti”, e dire che sono mentalmente disturbati. A quel punto nessuno avrà il coraggio di esporsi, e chi lo farà… be’, non avrà credibilità. Non verrà nemmeno ascoltato, poiché le altre persone non giudicheranno le loro idee, ma, collocandole direttamente nel reparto “credulità”, le abbandoneranno a sé, senza alcun vaglio critico. Già, poiché il vaglio critico, la ragione degli individui, la loro capacità di discernimento, rappresentano i tuoi più grandi nemici: distrarrai, quindi, i tuoi sottoposti, offrendo loro “panem et circenses”, cibo e spettacoli, affinchè possano non pensare, e non doversi preoccupare dei problemi reali. A questo punto non avrai bisogno di un esercito: i tuoi stessi governati saranno l’esercito che si contrappone alle voci critiche e alle grida di libertà. Saranno talmente convinti di essere messi in pericolo da quei contestatori, da farsene spontaneamente persecutori. Il “bene comune” sarà la tua bandiera. Quella da agitare in pubblico, ovviamente. Dietro a quella bandiera, potrai infliggere al tuo popolo qualsiasi privazione, limitazione e depravazione: chi non è abbastanza altruista da piegarsi a questo, si sarà già piegato all’illusione di difendere i propri interessi, che tu gli avevi offerto. Anzi, ora potrà pubblicamente ammantarsi di altruismo e premure per la collettività, anziché doversi vergognare nell’ammettere che solo per egoismo sta avallando i luoghi comuni culturali che hai promosso.

A quel punto i tuoi sudditi saranno così inclini alle tue ragioni, da considerarle le proprie, e ogni volta che agiterai il vessillo del “bene comune” non si azzarderanno nemmeno a domandarsi come possa tu essere detentore dell’unica verità in proposito, tanto da azzardarti a zittire tutti gli altri e limitare le loro libertà.

Sarà, questa, una dittatura capace di propagarsi e insinuarsi nell’animo e nelle menti di ciascuno, e chiunque ne sarà infettato, a sua volta, ne diverrà portatore e propagatore. Ecco, dunque, la dittatura virale.