Nel 2006 il film Idiocracy preconizzava un futuro di stupidità dilagante, in cui – tra l’altro – le big corporation controllano qualsiasi cosa: dalla salute ai servizi “pubblici”, e dove i negozi della Costco (supermercati americani) sono divenuti quasi delle città, con al proprio interno perfino i terminal per partenze e arrivi.
Nella fotografia in apertura è riprodotto l’inizio di quel futuro: l’unica differenza è che, mentre nel 2006 si pensava che le corporation “tradizionali” sarebbero state protagoniste del controllo della vita delle persone, oggi si è appreso che sono le cosiddette “Big Tech” ad ambire a quel ruolo, e, per molti versi, a essere già “in carica”.
Da Amazon che vende libri si è passati ad Amazon che vende tutto tranne il cibo fresco. Ora siamo arrivati ad Amazon che vende anche quello. Mentre, nel frattempo, non è difficile preconizzare che i vari servizi di consegna cibo a domicilio diventeranno a breve produttori, e quelli che una volta erano ristoratori indipendenti saranno travolti o assorbiti.
Ecco spiegato molto brevemente come, da strumento per le persone, molto di ciò che viene da Internet diventerà padrone delle persone.
Già oggi un mondo senza Internet sarebbe per lo più impensabile: da lì dipendono i nostri soldi, moltissimi contatti, e, fino a ieri, molti acquisti facoltativi. Da quando c’è la fantapandemia, però, la maggior parte di quegli acquisti, cibo compreso, sono diventati obbligatori o necessari. Idem dicasi per lo “smartphone”, che da strumento di intrattenimento per adolescenti annoiati o di conversazioni remote nell’orario di lavoro, sta trasformandosi nel metodo di controllo: dalle “app” per il tracciamento a quelle per i passaporti vaccinali. E il passo successivo quale sarà? Il microchip, ovviamente. Quello che, se chiedete ai cosiddetti “debunker”, è complottismo puro (come, del resto, lo erano il vaccino covid, il passaporto vaccinale, gli obblighi relativi, i lockdown predetti a tempo indeterminato, etc.). Proprio come tutto il resto, anche il microchip è già realtà: migliaia di persone lo hanno scelto volontariamente (entusiasticamente!), per esempio in Svezia.
Alcune di queste cose sono imposte, dietro alla scusa della “sicurezza” (ieri per gli attentati, oggi per i virus), ma molte altre sono semplicemente rese desiderabili: è evidente che se tutta la vita di una persona si inserisce in un microchip, quella persona a un certo punto troverà molto più conveniente averne uno addosso che non necessita nemmeno di ricarica, non può essere smarrito, rubato, danneggiato, anziché doversi preoccupare costantemente del telefono e delle sue complicazioni.
Così, tra scoraggiamenti nemmeno troppo celati e incentivi diretti o indiretti, noi diventiamo gli artefici del nostro stesso controllo.
E “noi” ce lo meritiamo, in un certo senso. Abbiamo deposto il nostro senso critico, affidandoci alle “fonti ufficiali”, pur sapendo da decenni che la politica è collegata a doppio filo con l’economia, e che, pertanto, quelle che si definiscono “fonti ufficiali” sono altresì quelle manipolatorie per eccellenza. In realtà, sotto a ogni telegiornale dovremmo figurarci una scritta: “messaggio promozionale”. Sì, perché che sia televisione pubblica o privata ormai non fa differenza: o rendono conto all’imprenditoria, o rendono conto alla politica che rende conto all’imprenditoria. La libertà di pensiero non esiste più, poiché le televisioni e la stampa esprimono pensieri di parte e non danno voce alle critiche, mentre anche l’ultimo baluardo, cioè Internet, si è rivelato per ciò che è veramente: lo strumento assoluto per instaurare un controllo globale.
Il signor Bill Gates, per esempio, ha recentemente vietato agli altri utenti di commentare i propri post su Twitter, e, mentre il presidente degli USA venne censurato dalle piattaforme telematiche per aver detto di essere guarito serenamente dal Covid, invece nessuno limita le esternazioni del signor Gates, circa tempi, modi e “soluzioni” della fantapandemia. Anzi, il presidente del consiglio italiano nel 2020 gli telefonò ufficialmente per discuterne. A che titolo? Non importa, tanto nessuno ha potuto chiederglielo, visto che la stampa ufficiale era troppo impegnata a prendere in giro i “complottisti” che ravvisano in Gates un pericoloso affarista che, mosso da intenti neanche troppo occulti, vuole imporre al mondo la propria visione.
E qual è la visione di questo (è proprio il caso di dirlo!) “Illuminato”? La sua idea di ecologia, come del resto quella dei suoi accoliti del governo Draghi, è proprio come tutto il resto che viene propinato da un anno a questa parte: l’opposto dell’ecologia.
Il sito web Ifixit analizza la facilità di smontaggio, riparazione e sostituzione dei componenti in computer e cellulari. Il tablet della Microsoft, il Surface, nel 2017, ricevette il punteggio più basso, cioè 0, con la seguente motivazione: “Questo pc non è progettato per essere aperto né riparato; non si può aprire senza causare gravi danni. Il processore, la ram e la memoria sono saldati alla scheda madre, rendendo impossibili gli aggiornamenti”. Gli stessi centri di assistenza Microsoft non effettuavano riparazioni sul prodotto, ma soltanto sostituzioni: in garanzia, quindi gratis, oppure fuori garanzia, quindi a pagamento. Perfino la batteria, che non può essere saldata, è incollata ai componenti interni, così da renderne impossibile la rimozione e la sostituzione. Questo, in altre parole, significa che dopo un paio d’anni, con il suo deterioramento, non avrete altra scelta se non gettare tutto e sostituirlo. E ancora. E ancora. Questo “filantropo”, quindi, ha immesso sul mercato alcuni tra i prodotti più inquinanti al mondo, in un numero di milioni ogni anno, con un ricavo che nel 2021 ha superato i 2 miliardi di dollari, progettandoli appositamente affinchè durino il meno possibile, non siano riparabili né aggiornabili.
Questa è l’idea perversa di “ecologia” del signor Gates. Allo stesso modo, non si può non rabbrividire sentendo parlare di “ecologia” il governo Draghi in Italia: ma quale ecologia? Quella di trasformare tutti i cittadini in prigionieri delle proprie mura domestiche, nutriti e sollazzati da Amazon, distratti da Netflix, e messi in comunicazione dalle piattaforme di Gates & Co.? A proposito, qualcuno ha mai sentito parlare di Microsoft Teams? No? Probabilmente non siete avvocati italiani in tempi di fantapandemia: altrimenti sapreste che questo sconosciuto software per teleconferenze è stato (non si sa da chi né quando né perché) “casualmente” scelto come lo strumento per effettuare le udienze a distanza.
Tutto è al contrario: ti dicono di farti il vaccino per essere libero, ma già accettandolo non lo sei. Ti dicono che fa bene alla salute non uscire di casa mentre è vero il contrario. Ti dicono che lo fanno per te, mentre lo fanno per sè. Ti dicono che andrà tutto bene, ma non specificano “per loro”.
In realtà noi siamo soltanto passivi consumatori di tutto, vite comprese ormai. E, come tali, avremmo il potere di cambiare tutto, ma non lo esercitiamo. Come sempre, e come oramai da anni ricordo, poiché abbiamo dismesso il senso critico. Abbiamo abdicato alla volontà, e quindi anche alla capacità, di informarci autonomamente, di mettere in discussione ciò che ci viene detto, offerto, imposto.
In Italia è peggio che altrove, e tutti cercano giustificazioni: le forze dell’ordine dismettono la Costituzione perché… obbediscono agli ordini. I ristoratori “sanificano”, “imbavagliano” e si imbavagliano, e tracciano, e misurano la temperatura, scodinzolando come cagnolini in cerca di consenso dal padrone, sperando che il padrone non li faccia fallire… mentre è proprio il suo scopo. I pubblici dipendenti, magistrati in primis, tengono troppo al proprio status e sono compiaciuti dal telelavoro, per cui in fondo magari capiscono ma non sono interessati a opporsi. Poi c’è la massa informe di “noialtri”… abituati a non eleggere chi governa (rectius: finge di governare), a votare “il meno peggio”, e ormai incapaci di distinguere tra il tifo allo stadio e quello politico.
Lo dicevo già 10 anni fa, ma ormai è diventato urgente prenderne atto: nessuno ci salverà, se non ci salviamo da soli. Salvarsi significa prendere consapevolezza che i padroni delle nostre vite siamo noi, e nessun altro. Da questa comprensione scaturirà la fine della paura, e, quindi, del principale mezzo per controllarci.