17/01/2021 IL CAPOLAVORO COVID

devil

 “Il capolavoro del diavolo è di aver fatto perdere le sue tracce e di aver convinto gli uomini che egli non esiste”. Così scriveva Baudelaire nel XIX secolo.

Le persone più colluse con la mafia, in Italia, a chi faceva domande su quello scottante argomento, erano solite rispondere “La mafia non esiste”.

La mafia comunemente intesa, però, era un’organizzazione dilettantistica, rispetto a ciò cui ci troviamo di fronte oggi: la mafia contemporanea è un insieme di persone legate attraverso organizzazioni pur sempre occulte, ma di natura massonica, e inserite ai vertici dell’economia e della politica.

Se la mafia tradizionale aveva boss nascosti e circondati di tirapiedi e sicari, quella dei grandi poteri economici è invece contornata di mass media ed esperti di marketing, e alle armi della persuasione violenta ha sostituito quelle della persuasione psicologica. La mafia delle multinazionali non punta la pistola alla tempia di nessuno: entra direttamente nel cervello, passando dagli occhi e dalle orecchie grazie ai media. Minacciare qualcuno di morte se non paga la protezione è un atto violento e che l’opinione pubblica condanna; invece, far credere a qualcuno che rischia di morire senza la tua protezione è una violenza morale che, se sei abbastanza bravo, nessuno può dimostrare. In fondo, è sufficiente avere a libro paga abbastanza politici o giornalisti da fargli gridare, uno dopo l’altro “Al lupo!”, finchè tutti credono che il lupo li mangerà. Non importa se il lupo non esiste, o è vegetariano, o senza denti, o se si limiterebbe a darti una leccata o un morso al polpaccio: tanto il lupo non l’ha visto nessuno.

Alla mafia “vecchio stile” il capolavoro non era riuscito: la gente ha continuato a crederci, alla sua esistenza, tanto da schernire chi la negava considerandolo – giustamente – o uno stolto o uno impaurito o un… mafioso.

La nuova mafia, invece, ha prevenuto ogni accusa, invertendo il paradigma: gli stupidi o quelli con interessi reconditi non sono più quelli che negano il problema, bensì quelli che lo denunciano!

La sceneggiata covid è il più grande capolavoro della mafia delle multinazionali e delle società segrete.

Nessuno, nei media ufficiali, parla degli incredibili interessi (centinaia di miliardi di dollari l’anno) sottesi ai vaccini, e portati avanti da personaggi che, come Bill Gates, hanno fatto ingenti investimenti in quel campo. Nessuno si preoccupa di conoscere i nomi degli aderenti alle società segrete massoniche internazionali, né quali scopi o finalità si ripropongano, partecipando, appunto, a circoli segreti. Al contrario: si additano di “complottismo” coloro i quali manifestano preoccupazioni circa questi immensi interessi e la segretezza che avvolge certi personaggi leader del panorama economico e politico.

È il capolavoro dell’inversione del paradigma: personaggi che si riuniscono in logge segrete, elevati al rango di salvatori dell’umanità, e persone che (spesso rischiando la vita o la reputazione e il lavoro), invece, cercano verità, additate come “complottiste”.

Per capire chi comanda basta scoprire chi non vi è permesso criticare”, disse Voltaire.

Oggi è sufficiente mettere in discussione la validità, efficacia o sicurezza dei vaccini, per essere bannati, bloccati, oscurati, ghettizzati, licenziati, radiati, sospesi, minacciati, ricattati, diffamati.

Oggi è sufficiente mettere in discussione la pericolosità del virus, l’opportunità delle “contromisure”, la loro legittimità, per essere scherniti, etichettati come imbecilli “no mask”, “complottisti”, “negazionisti”.

E, dunque, chi è oggi “il diavolo”? Chi è, oggi, che comanda?